“Un film che segna una data importante nella storia del cinema italiano” secondo il giudizio di Goffredo Fofi. Per un Figlio, scritto e diretto dall’italo-srilankese Suranga D. Katugampala prodotto da Gina Films e distribuito da Antonio Augugliaro, già regista dell’apprezzato Io sto con la sposa, mette in primo piano il tema del confronto fra culture raccontando il difficile dialogo tra una donna srilankese che lavora in Italia e il figlio adolescente, espressione di una nuova generazione.
Giovedì 6 aprile alle 19.30 al Cinema multisala Paradiso Recupero di Via Duca degli Abruzzi 69 a Catania, alla presenza del regista e del distributore, l’associazione Isola Quassùd, con la collaborazione di Agata Ronsivalle, organizza un momento di confronto prima e dopo la proiezione. Introduce Emanuela Pistone regista teatrale e presidente di Isola Quassùd, e coordina l’incontro Alessandro De Filippo docente di Storia e critica del cinema ed Estetica del cinema presso l’Università degli Studi di Catania. Parteciperanno all’incontro le associazioni straniere e le organizzazioni presenti nel territorio.
Per un Figlio è stato realizzato anche grazie al supporto del Premio Mutti – AMM, che da anni rivolge la propria attenzione ai registi migranti attivi in Italia ed uscirà al cinema il 30 marzo. Il film è il primo lungometraggio di un cineasta figlio di immigrati srilankesi che mette insieme elementi e valori della propria cultura di origine con quelli della cultura italiana, paese nel quale l’autore è cresciuto e ha studiato. Il film è anche il primo esempio di uno sguardo cinematografico di un autore di “seconda generazione”.
“Per un figlio” è girato a Verona dove Suranga D. Katugampala è cresciuto e vive. Lì Sunita, una donna srilankese di mezz’età, divide le sue giornate tra il lavoro di badante e un figlio adolescente. Fra loro regna un silenzio pieno di tensioni. È una relazione segnata da molti conflitti. Essendo cresciuto in Italia, il figlio fa esperienza di un’ibridazione culturale difficile da capire per la madre, impegnata a lottare per vivere in un paese al quale non vuole appartenere.
Nel film Sunita è interpretata da Kaushalya Fernando, una delle più grandi attrici dello Sri Lanka (Caméra d’Or a Cannes 2005 con il film La terre abandonnée), il giovane protagonista Julian Wijesekara nel ruolo del figlio, qui è alla sua prima prova da attore.
A proposito del film dice Suranga D. Katugampala “l’unica cosa certa era l’urgenza di raccontare, di dire “noi ci siamo”, “le nostre storie sono anche le vostre storie, le storie di un mondo comune. E’ nato un film minimalista – spiega – Il sogno di un cinema semplice si stava realizzando mentre noi cavalcavamo l’onda felice di raccontare la nostra storia. Abbiamo unito le forze, affrontato mille problemi, srilankesi ed italiani, perché era la storia di ognuno di noi”.
I primi flussi migratori dallo Sri Lanka verso l’Europa sono avvenuti intorno agli anni 70, verso l’Italia all’inizio degli anni 90. Da allora sono passati molti anni. Parole come colf, badante, immigrazione, integrazione, razzismo ci hanno accompagnati in questo tempo. Chi parte dal proprio paese di origine affronta uno sradicamento socio-culturale ma si trova anche davanti alla possibilità di un altro radicamento.
E intanto nascono i figli o i figli si ricongiungono alle madri, come capita a Sunita. I figli crescono in un Paese che iniziano a sentire loro mentre i genitori lo vivono come un luogo, solo e per sempre, di passaggio. Questo è ciò che ci racconta il film.
“Per un figlio” è stato scritto da Suranga D. Katugampala e da Aravinda Wanninayaka, è stato prodotto e distribuito da Gina Films di Antonio Augugliaro – regista di “Io Sto con la Sposa”. In collaborazione con Gianluca Arcopinto, Cineteca di Bologna, Kalà Studio, Archivio Memorie Migranti, Amici di Giana. Il film ha vinto nel 2016 il premio della giuria al Pesaro Film Festival. Nel 2017 è stato selezionato al Dhaka International Film Festival e al Tallinn Black Night Film Festival. Nel cast anche Louis Shirantha Fernando e Isabella Dilavello.